Lo stress di lavorare comodamente da casa

Confini tra vita personale e vita professionale

Lo Smart working è diventato sempre più diffuso negli ultimi anni, tuttavia nonostante sia un sogno di tanti lavorare da remoto, può comunque far sperimentare alti livelli di stress.

Uno dei principali fattori è la mancanza di confini tra vita personale e vita professionale.

Come quando il capo ti manda una mail alle 2 di notte e tu sei pronto a rispondere!

Questo non vuol dire che abbiamo trovato il nostro capro espiatorio, ma è sicuramente più difficile staccare completamente dal lavoro in assenza di un luogo fisico distinto che porta non solo ad alti livelli di stress, ma anche a quella sensazione di dover essere sempre disponibili.

Se sommiamo a questo anche la mancanza di interazioni sociali e la difficoltà nel separare le responsabilità familiari allora lo stress non avrà pietà di voi!

Beh in realtà diverse soluzioni ci sarebbero.

Innanzitutto è fondamentale che le aziende comprendano e tengano in considerazione le problematiche dello Smart Working, offrendo supporto psicologico se è possibile ma soprattutto stabilendo delle linee guida chiare per la gestione del lavoro da remoto.

“Se ho uno stile di vita equilibrato anche il mio dipendente sarà equilibrato”.

No, non è una sciocchezza, e qui si potrebbe introdurre “la teoria dell'attaccamento” di John Bowlby, secondo la quale l’individuo, nei primi anni di vita, si identifica in diversi stili di attaccamento con i propri “caregiver”, tra cui attaccamento “sicuro”, “insicuro-evitante” e “insicuro-ansioso”. Un individuo con un'esperienza di attaccamento insicuro, ad esempio, potrebbe sviluppare un'insicurezza simile nelle relazioni lavorative, lasciandosi attrarre o scegliendo di rimanere in luoghi di lavoro poco equilibrati.

Anche se potrebbe sembrare un paradosso, le persone che sono attratte da un ambiente disfunzionale sono mosse da un bisogno di conferma e affetto e, proprio come nelle relazioni primarie, vivono costantemente l’illusione di poterli ricevere in un ambiente dove probabilmente non li riceveranno mai.

Questo per dire che: se la mia azienda è “sana ed equilibrata” non solo attirerò lavoratori equilibrati ma avrò la possibilità di promuovere uno stile di vita che permette di preservare il benessere anche comodamente da casa.

Ma quali sono nel dettaglio le principali fonti di stress in smart working? Eccone alcuni:

  1. Isolamento sociale e mancanza di interazione faccia a faccia con i colleghi e soprattutto con i supervisori.
  2. Difficoltà ad impostare i confini tra lavoro e vita privata
  3. Problemi di comunicazione e coordinamento a causa della mancanza di interazioni dirette.
  4. Sensazione di essere costantemente connessi e disponibili
  5. Pressione per dimostrare la propria produttività
  6. Paura di perdere opportunità o di essere penalizzati a causa della mancanza di presenza fisica
  7. Problemi tecnici legati all’infrastruttura informatica e alla connessione internet.